Montalbano, alla ricerca di armi della mafia, scopre in una grotta una camera segreta, dove sono sepolti due giovani assassinati. A vegliare su di loro un misterioso cane di terracotta.
Comparate la descrizione della scena fatta da Camilleri e lo spezzone del film. Quali differenze ci sono? Parlatene in gruppi di tre /quattro persone.
Cercate le parole che non capite usando i dizionari online su uno dei nostri blog.
“...All'ingresso della grotta del crasticeddru c'erano gia Prestìa, il cognato giornalista di Galluzzo, e un operatore il quale s'era portato appresso due grandi lampade a batteria.
Montalbano taliò di traverso Galluzzo.
«Sa» disse questi arrossendo «dato che lei l'altra volta gli ha dato il primisso...».
«Va bene, va bene» tagliò il commissario.
Trasirono nella grotta delle armi e quindi, su indicazione di Montalbano, Fazio, Germanà e Galluzzo si misero al lavoro per levare le pietre che erano come saldate l'una all'altra. Travagliarono per tre ore buone, magari il commissario, Prestìa e l'operatore faticarono, dando il cambio ai tre uomini. Poi, finalmente, la parete venne abbattuta. Come aveva detto Balassone, videro chiaramente il corridoietto, il resto si perdeva nello scuro.
«Vai tu» disse Montalbano a Fazio.
Questi pigliò una torcia, strisciò panza a terra, sparì. Pochi secondi dopo ne sentirono la voce stupita:
«Oh Dio, commissario, venga a vedere!».
«Voi entrate quando vi chiamo io» disse Montalbano a tutti, ma in special modo al giornalista che a sentire Fazio aveva avuto come uno scatto e stava per buttarsi panza a terra e strisciare.
La lunghezza del corridoietto equivaleva praticamente a quella del suo corpo. In un attimo si ritrovò dall'altra parte, addrumò la sua torcia. La seconda grotta era più piccola della prima e dava subito l'impressione d'essere perfettamente asciutta. Proprio in centro c'era un tappeto ancora in buono stato. A sinistra in alto del tappeto, una ciotola. A destra, in corrispondenza, un bùmmolo (1). Faceva vertice di triangolo rovesciato, nel lato inferiore del tappeto, un cane pastore di terracotta, di grandezza naturale. Sopra il tappeto, due corpi incartapecoriti, come nei film dell'orrore, abbracciati.
Montalbano sentì mancargli il respiro, non arriniscì ad aprire bocca. Chissà perché gli tornarono a mente i due giovani che aveva sorpreso nell'altra grotta mentre facevano all'amore. Del suo silenzio ne approfittarono gli altri che, non resistendo, trasirono l'uno appresso all'altro. L'operatore addrumò le lampade, cominciò una ripresa frenetica. Nessuno parlava. Il primo a riprendersi fu Montalbano.
«Avverti
Andrea Camilleri: Il cane di terracotta, pp 120/121. Sellerio. Palermo, 2002
(1) Bùmmolo: recipiente di terracotta in dialetto siciliano.
Comprensione:
Scegliete la risposta corretta ad ogni domanda:
- Dove si trovano i personaggi?
- Al bar
- In una grotta
- In un palazzo in costruzione
- In quanti sono?
- In due
- In sette
- In quattro
- Che stanno facendo?
- Scavare un pozzo
- Aprire un buco nella parete
- Riparare un muro
- Che cosa trovano?
- Due cadaveri
- Uno scheletro
- Un tesoro
- Che animale c’è?
- Un leone
- Un cane
- Un gatto
- Che altro c’è?
- Alcune monete
- Un piatto con del cibo
- Due piatti e un coltello
«...Il nome del cane è Kytmyr» fece El Madami «ma lo chiamano anche Quotmour. Lo sa?»...”
Andrea Camilleri: Il cane di terracotta, p. 225
Alcuni link:
E adesso potete vedere il film:
scheda>>
film>>
2 commenti:
Per Dindirindina, Alfrè, che bel lavoro!
Complimenti.
grazie Ina anche il tuo è un bel blog
Posta un commento