Con piacere accetto l'invito di Verba Molant di proporre un gioco poetico agli alunni di italiano come lingua straniera, un'attività che mi ha suggerito Parole in gioco, il bell'evento organizzato a Urbino dal 10 al 12 ottobre. Anche per questo terzo appuntamento, Urbino si è proposta come non-luogo, o come capitale dell'utopia, dove è finalmente possibile
divertirsi, imparare, riflettere e giocare con la parola, scritta, parlata, disegnata.
Per noi insegnanti, più o meno verbivori, impossibile non approfittare delle idee geniali offerte da questi tre giorni tutti dedicati a parlare di parole. E infatti, nel ricco programma d'incontri ed appuntamenti, un evento può rivelarsi particolarmente utile anche come attività didattica per i corsi avanzati.
Si tratta di Poesie in gioco, un concorso di poesia dorsale ideato da Silvano Belloni e Antonella Ottolina che spiegano:
si chiama così perché nasce combinando uno sopra l'altro i titoli scritti sul dorso dei libri, da cui nascono, come per magia, bellissime poesie.
Come esempio, una delle poesie che ha vinto il concorso:
La perfezione/ quel che resta
all'altezza delle labbra
il silenzio tra due onde (di Marianna Natale)
I tre versi sono composti da tre titoli scelti fra i 150 libri suggeriti dagli organizzatori. Ogni poesia verrà poi fotografata con il dorso dei libri da cui è stata ispirata.
Per visualizzare le fotografie seguite questo link, mentre cliccando su Bibliografia si accede all'elenco dei titoli da cui ispirarsi.
L'aspetto ludico dell'iniziativa mi ha dato l'idea per un'attività da prorporre agli alunni di italiano come lingua straniera:
Scrivi un haiku
(l'ho adattata da Writing Games, di C. e J. Hadfield, editrice Nelson, UK, 1990).
Tipo di attività: scrittura creativa. Individuale e in plenaria.
Livello: intermedio-alto e avanzato (è necessario aver letto almeno alcuni libri in italiano).
Obiettivo linguistico: utilizzare parole in nuovi contesti, individuare affinità semantiche.
Abilità linguistiche: esercitare la concisione. Descrivere argomenti e sentimenti durante la fase finale di confronto tra gli alunni.
Abilità cognitive: indovinare sentimenti e argomenti.
Come procedere:
- è un'attività da fare in 3 tempi (in classe -> a casa-> in classe).
- In coppia o in gruppi di 3: gli alunni ricordano i libri che hanno letto e formano un elenco (5-10 minuti).
- Riformulazione: confrontano il proprio elenco con quello degli altri gruppi e ne preparano uno definitivo.
Variante: se proprio siamo a corto di letture, l'insegnante decide quali e quanti titoli proporre (per non perdere tempo, l'elenco offerto dal concorso "Poesie in gioco" ci viene in aiuto).
L'elenco di letture che di solito proponiamo agli alunni è disponibile qui.
- L'insegnante spiega la struttura dell'Haiku, in cui l'argomento centrale deve essere contenuto in soli 3 versi.
Possiamo fare un esempio con questo antico Haiku giapponese, di Matsuo Bashó:
AUTUNNO:
Persino gli uccelli
E le nuvole sembrano vecchi.
Dopodiché, spiegare che dovranno concatenare i titoli dei libri del loro elenco, fino a formare dei versi.
Per ragioni ovvie è impossibile portare in classe tutti i libri letti dagli alunni, allo scopo di poter comporre delle vere e proprie "poesie dorsali", secondo la proposta del concorso di Urbino. Ma anche così gli studenti possono mettere in gioco la propria creatività.
Compito a casa: scrivono uno o più haiku che devono restare anonimi.
In classe: i componimenti vengono appesi alle pareti dell'aula. Gli alunni leggono le poesie e cercano di indovinare l'argomento centrale. Preparano una lista di temi centrali che pensano di aver indovinato e poi la confrontano in plenaria. Scelgono i migliori Haiku, per pubblicarli sul blog di classe.
"Scrivi un Haiku" è un'attività che avevo proposto anche a un livello intermedio-basso, ma senza i titoli dei libri, seguendo invece le indicazioni degli autori di Writing Games.
E concludo con una segnalazione in libreria: Calicanto. La poesia in gioco, di Ersilia Zamponi e Roberto Piumini, Einaudi, 2008. Indicazioni preziose che svelano le astuzie del linguaggio poetico, ovvero come giocare con il segreto e l'immaginazione.